Vanini e la « Prudenza » di Cristo : da Cardano a d’Holbach

Autores

  • Mario Carparelli

Resumo

Andrzej Nowicki, uno dei massimi studiosi di Giulio Cesare Vanini, ha scritto che «l’opera vaniniana […] è una tra le prime, nella cultura europea, in cui la persona di Gesù, anche come uomo, sia del tutto svalutata». In effetti, Vanini assimila Cristo a un politico machiavellico, cioè a un politico astuto, amorale, dissimulatore e mentitore, dedito all’esclusivo raggiungimento dei fini che si è proposti. A conforto della sua tesi, il filosofo bruciato a Tolosa nel 1619 cita quattro episodi evangelici, tre dei quali tratti dal De sapientia del Cardano. La medesima interpretazione “machiavellica” di Cristo ed i medesimi episodi evangelici vengono ripresi alla lettera dall’anonimo autore del Traité de trois imposteurs, il manoscritto clandestino più diffuso di tutto il Settecento. Uno degli episodi citati dal Vanini e dall’anonimo autore del Traité sarà infine ripreso, a sostegno della medesima interpretazione della figura di Cristo, nella Histoire critique de Jésus-Christ, ou Analyse raisonnée des Évangiles del barone d’Holbach, a dimostrazione del ruolo di “ponte” tra l’eredità tardo-rinascimentale e il razionalismo moderno che Vanini svolse.

 

Parole-chiave: Vanini, Cristo, Manoscritti clandestini, Cardano, d’Holbach

 

[doi: http://dx.doi.org/10.7443/problemata.v4i3.16262]


 

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