HUMAN AFTER ALL: EMOTIONS IN VIKING AGE MUSEUM EXHIBITIONS
Abstract
I personaggi delle saghe islandesi sono frequentemente descritti come rigidi e insensibili, con limitata espressione di emozioni nel contesto letterario. Tuttavia, le persone in era vichinga, come d'altronde qualunque essere umano, erano ben lontani dall'essere privi di emozioni, presentando una notevole complessità emozionale. Negli anni recenti, crescente interesse è stato rivolto al ruolo delle emozioni nel passato e la ricerca sul soggetto è inerentemente in sviluppo nel mondo accademico. Questo articolo esamina come l'emozione é presente, o assente, dalle mostre che trattano l'era vichinga soffermandosi su tre casi di studio islandesi: il Museo Nazionale Islandese, The Settlement Exhibition, ed il Museo della Saga. Esploriamo cosí le rappresentazioni testuali, visive e sensoriali delle mostre trattanti l'era vichinga nei musei in questione, usando una prospettiva che combina teorie delle emozioni e studi museali. Con il presente articolo intendiamo focalizzare l'attenzione sui soggetti delle mostre, in questo caso i vichinghi. Discutiamo dunque in che modo la presenza, o mancanza, di emozione nella curatela delle mostre sull'era vichinga facilita la deumanizzazione dei suddetti soggetti. Il nostro scopo, attraverso l’analisi dei casi di studio, è di riconoscere i tentativi di includere uno spettro emozionale complesso che caratterizza i soggetti storici, ma soprattutto umani, dei quali ogni mostra narra la storia.
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